al Teato Comunale Garibaldi:
MARLENE di Giuseppe Manfridi
Venerdì 27 marzo ore 21 (Abbonamento Turno “A”)
Sabato 28 marzo ore 21 (Abbonamento Turno “B”)
Domenica 29 marzo ore 16,30 (Abbonamento Turno “C”) 
Marlene, come Marlene Dietrich, e la Dietrich è la protagonista di questa commedia che, penetrando nel "dietro le quinte" della sua vita, scandisce in tre capitoli le vicende di un'avventura umana sensazionale.
Il primo capitolo è ambientato a Londra, nel 1954. Hollywood sembra aver voltato le spalle all'attrice, e il teatro si propone alla Dietrich come un'importante occasione di riscatto artistico. Siamo in un'elegante suite d'albergo. È la mattina del giorno in cui Marlene, cinquantenne, dovrà debuttare con un fastoso recital al `Cafè de Paris´, sala da duemila posti che si annuncia esaurita. Lo spirito dell'atto è brillante, di estrema leggerezza, e sfocia nel confronto tra la diva e il suo grande pigmalione, Joseph Von Sternberg (regista de "L'Angelo azzurro"), insieme al quale la donna rivivrà l'incredibile provino in cui lui la scelse per la parte di Lola.
Il secondo capitolo ci porta a un pomeriggio di sei anni dopo, nel 1960. L'azione è ambientata nel camerino di un teatro di Berlino, città dove Marlene è tornata dopo molti anni di assenza. Anche stavolta siamo a poche ore da un concerto. Coprotagonista dell'atto è il musicista Burt Bacharach, a quell' epoca trentenne, di grande avvenenza, ancora semisconosciuto, ma dal talento assai percepibile. Marlene deve a lui gran parte delle orchestrazioni per i suoi concerti. È evidente che fra i due vibra una potente corrente erotica.
Il terzo capitolo ci fa fare un balzo nel tempo ancora più brusco. Siamo nel 1975. A Toronto. Di nuovo in una suite d'hotel ma tradotta in camerino. Marlene, infatti, sempre più incline all'alcool e afflitta da varie sofferenze fisiche, è da un paio d'anni costretta a esibirsi negli stessi alberghi in cui alloggia. È sera, e il "Chi è di scena" annuncia che manca mezz'ora all'aprirsi del sipario. Questa terza parte corrisponde a un faccia a faccia impietoso, ma anche ironico e divertente, con la figlia Kater, creatura costretta a una vita defilata e sempre rimessa al servizio di una madre tanto ingombrante.
A chiudere il capitolo e la commedia sarà un colpo di scena decisivo che chiamerà nuovamente in causa Sternberg, il Mefistofele a cui Marlene si è offerta per tutta la vita come a un seducente e pericoloso Faust.
Giuseppe Manfridi
Regia di: Maurizio Panici - con Pamela Villoresi, Orso Maria Guerrini e David Sebasti
Argot Produzioni
Associazione Teatrale Pistoiese
canzoni di F. Hollander, N.Schultze, P.Siger, L.Brown, B.Bacharach
di Giuseppe Manfridi
regia di Maurizio Panici
musiche di Luciano Vavolo
scene di Andrea Taddei
costumi di Lucia Mariani
con Pamela Villoresi, David Sebasti, Silvia Budri e Cristina Sebastianelli
con la partecipazione di Orso Maria Guerrini
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